Ovunque io possa vagare...
Il tempo è soltanto il fiume dove vado pescando. (David Henry Thoreau da Walden)

mercoledì 16 febbraio 2011

Galleria dei Ricordi - Dragon's Lair



Da un'idea del vecchissimo blog su MSN Spaces, torna anche qui la Galleria dei Ricordi.
Frammenti di vita passata, da allora fino ad oggi.
Un modo simpatico di lasciar andare a ruota libera i pensieri, nel cuore della notte, con la nostalgia che mi fa compagnia.

Nel 1983 le sale giochi erano pieni di cabinati costosissimi, e noi bambini guardavamo sbalorditi la grafica dei giochi, che mai avremmo potuto vedere sui computer di casa.
A casa un personaggio dei videogiochi era niente altro che una serie di cubetti con spigoli aguzzi, meno realistico persino del Lego; serviva tanta fantasia per immaginarsi il mondo nel quale viveva.
Forse il bello stava anche in questo.

Allora sala giochi non voleva dire solo slot machine e gioco d'azzardo come oggi: era un luogo dove vivere avventure fantastiche.

Nel 1983 ero al mare, entrai in una sala giochi costruita in un enorme capannone all'interno di una pineta, e vidi per la prima volta un videogioco del tutto diverso dagli altri.
Davanti ai miei occhi di bambino non c'erano più pochi cubetti a rappresentare un personaggio, ma un vero e proprio cartone animato.
Un cavaliere forte e senza paura correva in un castello pieno di pericoli, alla ricerca della sua dama da salvare.
I comandi erano semplicissimi: su giù destra sinistra e spada.
Ma ad ogni passo falso si moriva senza troppi complimenti.
Non esisteva Internet dove trovare la guida con la sequenza di mosse esatte: si poteva solo guardar giocare i giocatori più esperti, sperando di imparare qualcosa, per superare una stanza in più.

Prima mia partita in assoluto: misi le 200 lire nel cabinato, non riuscii a trovare il tasto start, e sconsolato me ne andai.
Osservai in silenzio da lontano un tizio che passando di là per caso giocò la mia partita, perdendo quasi subito.

Per avere aiuto andai dal gestore, un omone in canottiera e ciabatte, e quello impietosito mi aiutò a premere start, e mi fece pure salire in piedi su una sedia, una di quelle vecchie da bar con le strisce di plastica colorata intrecciate, perchè ero troppo basso per arrivare al joystick.
Persi la partita nel giro di un minuto, senza combinar nulla di buono.

Alcuni mesi dopo in un programma Rai pomeridiano per bambini chiamato " Pane e Marmellata ", condotto da un giovane Fabrizio Frizzi, una delle prove in studio consisteva in una sfida a chi faceva più punti, proprio su quel gioco.
Frizzi faceva la telecronaca in diretta all'avventura del protagonista, che lui aveva ribattezzato con il nome " Baldassotto ".
Ogni concorrente faceva una pessima fine in breve tempo; io continuavo a sognare le avventure in quel castello.

Tra parentesi: negli anni 80 di pomeriggio in TV c'erano programmi per bambini come questo e Bim Bum Bam.
Oggi ci sono solo presunti programmi di attualità per casalinghe, con modelle, sogni nel cassetto, VIP alla festa dove nessuno può mancare, misteriosi omicidi di minorenni, culi sodi appena rassodati dal chirurgo plastico, e tanta altra robaccia dalla quale sono felice di star lontano grazie ad Internet, DVD e Sky.
Tutta robaccia che è l'ideale per forgiare l'elettore perfetto.

Qui un raro spezzone di Pane a Marmellata.



Ogni tanto di pomeriggio prendevo in mano il joystick del mio preistorico Atari 130 XE, peggiore persino del Commodore 64, chiudevo gli occhi, e immaginavo ogni singola scena del gioco, accompagnadole con la levetta.
Tra parentesi, quel computer era sempre ben impacchettato nella sua scatola originale, perchè mia madre non voleva vedere fili per casa, e mi costringeva ogni volta che lo volevo usare a montarlo da zero sul tavolo della cucina.

Quando andavo al mare a Marina di Grosseto il cabinato di Dragon's Lair faceva bella mostra di sè nella piccola sala giochi del Luna Park.
Di pomeriggio non ci giocava nessuno.
La notte era completamente circondato dalla gente che andava a veder giocare l'esperto di turno, che come se fosse uno spettacolo teatrale lo finiva senza sbagliare un colpo, e sulla scritta fine se ne andava via in scioltezza, sorridendo, senza salutar nessuno degli spettatori.

Anni dopo ci fu la conversione per Amiga.
Un cambio continuo di dischi, grafica orrenda, scatti ovunque, ma io lo giocai lo stesso, anche grazie al negozio di via degli Alfani, dove come se nulla fosse copiavano i floppy da 3.5, con tanto di coda fuori nelle ore di punta.

Sempre al mare, al mini golf, posizionarono il cabinato di Dragon's Lair 2.
Anche noi comuni mortali finalmente potevamo giocarci, grazie ai flash su schermo che suggerivano le mosse.
Con un caro amico di allora passammo un mese intero, e tantissimi gettoni, nel tentativo di finirlo, senza mai arrivare all'ultimo livello.

Anni dopo ancora, con grande sorpresa, trovai la versione DVD in un ipermercato di Prato, in una delle giornate più importanti della mia vita; importante per un motivo del tutto diversi da quello.

Insomma, nel corso degli anni ho giocato a Dragon's Lair in tutte le versioni possibili; persino su Iphone.

Oggi è uscito su Playstation 3, e l'ho comprato di nuovo.

Un tempo lo immaginavo con la sola fantasia, con in mano un joystick scollegato dal computer.
Adesso ce l'ho sul televisore al plasma da 50 pollici, in alta risoluzione.

Prima di morire forse indosserò un casco virtuale, o collegherò un futuristico spinotto neurale cyberpunk impiantato direttamente nel collo, e improvvisamente il mio corpo da anziano cambierà forma.
Non guarderò più nessuno schermo: questa volta in prima persona, mi guarderò intorno con i miei occhi, e sarò quel cavaliere giovane e senza paura, che corre nel castello, alla ricerca della sua dama.
Per l'ultima volta.


martedì 15 febbraio 2011

Psichiatria - DSM

Veloce spiegazione su come funziona il manuale diagnostico dei disturbi mentali.

Giusto per chiarire per quali motivi sono in molti, me compreso, a non usarlo più. :P